Auguri mamma Italia. I love you

Fra: Maria Letizia Jaccheri
Sendt: 14. februar 2016 09:41
Til: ‘amorimoderni@corriere.it’
Kopi: letizia@idi.ntnu.no
Emne: amore moderno per la patria

Oggi in Norvegia e’ contemporaneamente San valentino e la festa della mamma e io voglio dedicare questa giornata all’Italia.

Sono abbastanza vecchia (50 anni) da aver letto e pianto per il libro cuore. Sono anni di contrasti per me gli anni 70, mio nonno ancora ascoltava la Domenica i discorsi di Mussolini e io mi vergognavo in silenzio. Gia’ a 13 anni al liceo classico traducevo dal greco e dal latino e osservavo i ragazzi piu’ grandi che occupavano la scuola. Si fumava in bagno, ci si baciava negli stanzini delle scope. «Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi” niente inglese, niente economia, niente orientamento alla scelta dell’universita’.
Succede che mi arrabbio con l’Italia. Ho anche perso il passaporto quando dopo anni di vita in Norvegia ho sentito il bisogno di votare e di essere piu’ integrata in questa societa’. Mio figlio, allora 8 anni, pianse per la perdita del passaporto italiano. Io no, e’ un pezzo di carta. Io sono io col mio accento toscano sempre qui dopo 25 anni. Io ho letto il libro cuore e so bene che l’Italia e’ come la mamma.

Sono riuscita a diventare professore in un’universita’ straniera, se riesco a capire tante lingue e tante persone di nazionalita’ differenti, se riesco a adattarmi a nuovi temi di ricerca che il consiglio delle ricerche nazionale e europeo ci impongono il merito e’ della mia amata Italia, del liceo classico che mi ha insegnato le cose sbagliate cosi’ io ho ho imparato a imparare.
Quando io traducevo dal greco i miei colleghi norvegesi si preoccupavano di avere voti alti in matematica, altrimenti non sarebbero entrati al liceo scientifico prestigioso che avrebbe aperto la strada agli studi in ingegneria. Quando io stavo seduta sul pavimento del bagno a scuola a fumare insieme a ragazzi e ragazze, le mie coetanee norvegesi avevano il loro gruppetto di amiche, tutte rigorosamente donne, gruppetti che hanno sopravvissuto 30 o anche 40 anni.
Negli ultimi anni e’ diventato importante ogni sera vedere almeno l’inizio del TG1. Mi commuovo per il papa nuovo, mi scoppia il cuore di felicita’ e di orgoglio quando personaggi come Enrico Letta o Chiara Carrozza, miei coetanei e frequentatori delle stesse mie scuole (anche se molto piu’ composti di me) si impegnano per la nostra patria. Mi vergogno quando appare Berlusconi o peggio la mia coetanea Alessandra Mussolini. Lo stesso sentimento di quando mio nonno metteva i dischi di Mussolini e quando sentivo il boato degli italiani sciocchi che urlavano, dicevo ai miei cugini «non vi preoccupate il nonno sente la partita di calcio».
Non e’ colpa dell’Italia se ha le frontiere sul mediterraneo e sono anche fiera degli italiani che si impegnano per gli emigranti.

Bisogna amare l’Italia perche’ e’ la nostra mamma e se siamo cosi’ come siamo e’ perche’ da li’ veniamo. Sono abbastanza giovane (50) anni per impegnarmi in nuovi progetti di ricerca e di sviluppo. Recentemente sono fiera di essere stata chiamata a far parte del consiglio di amministrazione di Reply SPA, una delle piu’ grandi societa’ di informatica in Europa che dall’Italia si espande in USA, Inghilterra, Germania. Quando vedo i dati della capitalizzazione di Reply mi commuovo perche’ amo l’Italia e anche l’informatica ma quella dell’informatica e’ un’altra storia.

Auguri mamma Italia. I love you

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